CAMMINARSI DENTRO (81): Un inizio.

Oggi ho ricevuto a casa dal rappresentante di Einaudi di Frosinone, che è mio amico, un’opera attesissima: la Critica della facoltà di giudizio di Immanuel Kant (Einaudi 1999), tradotta da Emilio Garroni, mio professore di Estetica all’Università.
Il saggio introduttivo del mio maestro è intitolato semplicemente Introduzione (ricompare con il titolo Genesi, struttura e senso della terza Critica kantiana ne L’arte e l’altro dall’arte. Saggi di estetica e di critica, Editori Laterza 2003) ed abbraccia 69 pagine. In esse la Critica viene presentata come la fondazione di una nuova epistemologia, che valorizza per la prima volta la soggettività umana nell’esperienza estetica. In questo senso, è un inizio.
Ho sentito Garroni parlare di questa Critica la prima volta nell’inverno 1967. La sua riflessione su Kant ha accompagnato la mia vita, fino a questo esito alto, che per me è inizio, in quanto, grazie ad esso, riesco a ragionare sull’emozione estetica come ‘forma’ di quell’esperire il bello che chiamiamo esperienza estetica.

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