CAMMINARSI DENTRO (122): Oltre il mero vissuto. Oltre l’indecidibile. Oltre il frammento.

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Che cosa significa «movimento verso se stessi»?

Io sono il soggetto che deve mettersi in movimento e nello stesso tempo la meta di questo movimento: sono (come) un altro.

Non è mera introspezione, esame di coscienza quello che si richiede: ascoltarsi vivere è lavoro di interpretazione non solo di stati d’animo e di corpo.

Non fa testo solo ciò che affiora spontaneamente alla coscienza, ciò che si afferma, ciò che si accampa sulla scena: ricercare effetti di senso e (ri)costruzioni fantastiche di fatti e di esperienze vissute è ancora solo registrazione di dati di coscienza.

Tutto ciò che giace al fondo nella forma del frammento è materia non ancora sottoposta al lavoro del metodo che dà forma e senso alle cose.

Il lavoro del concetto, tuttavia, non esaurisce l’oggetto. Non un sapere scientifico si afferma – non è compito della logica, impegno della mente che misura e che calcola -: un sapere dell’anima è ciò che si richiede per afferrare la realtà dell’anima.

Il sé a cui tendo è alle mie spalle, è storia e carattere.

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