CAMMINARSI DENTRO (217): La grana della voce – Le mie letture

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Attraverso gli studi più recenti ho ricostruito la mia personale ‘bibliografia’ intorno alla Voce, un percorso forte, lungo almeno trent’anni.

JACQUES DERRIDA, La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl, EDIZIONI JACA BOOK 1968

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Sintesi della voce Voce dell’Enciclopedia Einaudi curata da Corrado Bologna – Volume 14°, pubblicato nel 1981, pp.1257-1292

La voce non può essere presa in considerazione soltanto come esito di un complesso meccanismo fonatorio (cfr. fonetica), quindi come un fenomeno fisico assai prossimo alla parola e alle funzioni e dispositivi della lingua (cfr. atti linguisticilingua/parola), che trovano un’espressione scritta oppure orale (cfr. orale/scritto). La voce, in quanto fa parte di una precisa dotazione biologica (cfr. cervellomente), riveste, nell’uomo, un significato insieme di ordine metafisico (cfr. metafisica) e antropologico (cfr. cultura/culturenatura/culturaanthropos, ma anche animale). Le ipotesi sulle origini del linguaggio, l’opposizione quasi costante nelle filosofie (cfr.filosofia/filosofie) occidentali fra voce e scrittura, i vari modi di pensare un “ordine degli esseri” (cfr. esistenza), le attività speculative, teoretiche ma pratico-strumentali agenti ai confini tra soma e psiche (cfr. soma/psiche), le teorie dell’espressione hanno da un lato toccato la materialità della voce, e dall’altro – o congiuntamente – fatto leva sul suo aspetto simbolico, metaforico (cfr. simbolometaforamythos/logos). Il testoe la sua organizzazione formale non esauriscono il ruolo della voce che è comunque sempre accordata a fattori che riguardano il ritmo interiore e che spesso rimangono prigionieri dell’implicito, del silenzio, dei meccanismi del discorso (cfr.dicibile/indicibileenunciazione). Fra ispirazione poetica e composizione musicale (cfr. cantomelodiasuono/rumore), fra teologia (cfr. dei) ed erotica (cfr. eros), fra ilpotere e la fascinazione della magia (cfr. divinazione) e il potere/autorità di chi giudica, assolve o condanna (cfr. censuracontrollo sociale), fra le esigenze rituali delcerimoniale (cfr. rito) e dell’etichetta e la produzione artistica di un soggetto che pretende anche di comunicare (cfr. comunicazione), la voce è strumento sempre preso fra ispirazione critica e propaganda, traccia e parte del corposegnodell’inconscio che preme e che talora è costretto alla follia/delirio di non essere ascoltato (cfr. ascoltointerpretazione). [I termini riportati in neretto sono altrettante voci a cui si rimanda]

Indice 
I. Metafisica della voce, pag.1257 
I.1. Voce, parola, linguaggio, pag.1257 
I.2. La voce del silenzio, pag.1259I.
I.3. La voce d’amore, pag.1261 
I.4. L’autorità della voce, pag.1263 
I.5. Il Nome impronunziabile, pag.1265 
I.6. La voce del corpo e le passioni dell’anima, pag.1267 
2. Antropologia della voce, pag. 1271 
2.1. Dalla metafisica all’antropologia. La voce che feconda, pag.1271 
2.2. La voce (in)naturale, pag.1276 
2.3. La voce da salotto, pag.1279 
2.4. La voce dal pulpito, pag.1282 
2.5. La voce malata; la voce che sana, pag.1284 
2.6. La voce della tecnica, pag.1286

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Il 15° volume dell’Enciclopedia Einaudi (1982), intitolato Sistematica, è suddiviso in Sistematica locale e Ricoprimenti tematici.

Voce compare nella Sistematica locale, alle pagine 449-457, assieme a Alfabeto, Ascolto, Gesto, Lettura, Luogo comune, Orale/scritto, Parola, Ritmo, Scrittura, ‘dentro’ il capitolo Orale/scritto, curato da Gian Paolo Caprettini.
Indice
1. Al di là e al di qua del linguaggio, pag.449
2. Le forme di trasmissione, pag.451
3. Teatro, poesia e oratoria: fra illusione e persuasione, pag.454

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Voce compare poi nei Ricoprimenti tematici, alle pagine 867-916, ‘dentro’ il capitolo I paradossi dell’esperienza, curato da Emilio Garroni.
Indice
1. Il paradosso del linguaggio, pag.867
2. Il paradosso della filosofia, pag.882
3. I paradossi della storia, del testo, dell’opera, pag.895

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MICHEL CHION, La voce nel cinema, PRATICHE EDITRICE 1991
 

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Phoné semantiké, il verri – rivista di letteratura diretta da luciano anceschi, marzo-giugno 1993 1-2
Sommario
IVAN FONAGY, Il significato dello stile vocale, pag.7
ROSSANA DALMONTE, Parole di musica e poesia, pag.31
FABRIZIO FRASNEDI, La voce e il senso, pag.45
NIVA LORENZINI, La voce nel testo poetico, pag.73
PAOLO CURCI – CIRO RUGGERINI, Innato ed acquisito nello sviluppo del linguaggio. Recenti teorie ed osservazioni cliniche, pag.89
GIANFRANCO DENES, Il contributo della neuropsicologia alla conoscenza del sistema semantico, pag.111
ANTONIO DI BENEDETTO, L’inconscio attraverso la musica e la vocalità, pag.129
GIULIANA MONTANARI – CESARE SECCHI, Le alterazioni espressive del timbro nel canto. Considerazioni su Traité complet de l’Art du Chant di Manuel Garcia (1847), pag.149
PAOLO BAGNI, Efficacia della parola, pag.163
LUCIO VETRI, La “poesia fonetico-sonora”, pag.183
ERMANNO COMUZIO, Voce/Volto. Problemi della vocalità nel dppiaggio cinematografico, pag.191
Rassegna
LUIGI ANOLLI e RITA CICERI, La voce nelle emozioni. Verso una semiosi della comunicazione vocale non-verbale delle emozioni (M.Baroni)

ADRIANA CAVARERO, A più  voci. Filosofia dell’espressione vocale, FELTRINELLI 2003 [dalla quarta di copertina: La voce non inganna. Le sue inflessioni, il suo timbro, perfino le sue pause e i suoi silenzi ci parlano del suo possessore, e ci permettono di riconoscerlo e conoscerne le intenzioni, cioe di riconoscere il senso di un discorso là dove la parola scritta deve arrestarsi al solo significato. A partire da qui è possibile rileggere la storia della voce come rovescio dei grandi temi che hanno attraversato la filosofia fin dalle sue origini. Figure femminili – dalle sirene alla ninfa Eco alle cantanti d’opera – disegnano una vicenda della vocalità che si contrappone al sistema logocentrico della parola, a un sistema cioè che astrae dalle differenze individuali per poter “teorizzare”, per poter “vedere”, come indica la radice greca del verbo. La voce, a differenza della vista che non richiede la presenza di un altro, è sempre relazionale. Cio che si scopre, dunque, tenendo in mano il filo d’Arianna della vocalità è una comunità in cui la parola sgorga da una pluralità di voci, uniche e relazionali, che “risuonano” l’una con l’altra. Si delinea così la possibilità di ricostruire un immaginario che nulla ha a che vedere con quello classico della filosofia. In grado, inoltre, di avere ricadute anche di natura politica in virtù delle prospettive nuove che una simile posizione contiene.][su Google Books] [le opere di Adriana Cavarero]

SILVIA BIFERALE e RITA TOTI, Il corpo della voce, la voce dell’ascolto

CARLO SERRA, La voce e il riferimento. Una discussione su A l’écoute di Jean-Luc Nancy

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VINCENZO CUOMO, La voce e gli scarti della trascendenza

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GIOVANNI ROTIROTI, Ascoltando la voce

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GIOVANNI ROTIROTI, A orecchie tese

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SILVIA MAGNANI e FRANCO FUSSI, Ascoltare la voce. Itinerario percettivo alla scoperta delle qualità della voce, FRANCO ANGELI 2008

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