MAURIZIO MORI: “L’insostenibile libertà della coscienza”

Il ministro Sacconi ha detto che «venerdì scorso è stata la più intensa giornata politica che abbia mai vissuto» e ha riferito che a margine del Consiglio il ministro Bondi ha commentato: «Oggi è nato davvero il Pdl». Vedremo se il Parlamento è tanto svuotato da non riuscire a resistere neanche alla tempistica stabilita da Berlusconi: se già giovedì 12 sarà pubblicata in Gazzetta questa legge non ci resterà che prendere atto che è davvero iniziato il catto-berluschismo.
Come sempre, le ragioni di questa virata tesa a distruggere la divisione dei poteri propria dello Stato di diritto moderno sono molte: crisi economica gravissima sullo sfondo, aziendalismo del partito di maggioranza, controllo pressoché assoluto dei media, frammentazione profonda della sinistra, neotemporalismo della Chiesa, ecc. Ciascuna di esse porta acqua all’attacco in atto alla Costituzione repubblicana, ma poiché la spallata di sfondamento è stata data sul caso Eluana, un tema di bioetica, va considerata anche la specificità del campo.
Su questi temi l’opposizione è fragile perché non ha ancora capito che i temi bioetici hanno un’importanza cruciale: è ormai in atto una rivoluzione bio-medica che, come accaduto a suo tempo con l’avvento delle macchine, sta cambiando gli assetti della vita sociale. Mentre negli altri Paesi c’è stata un’elaborazione etica laica e si procede all’adeguamento normativo e valoriale richiesto, da noi quand si tratta di etica anche la sinistra ha sempre fatto riferimento al cattolicesimo, sottovalutando che i valori non-negoziabili ostacolano il progresso della scienza. Bisogna fare leggi ad hoc e screditare la Magistratura perché non c’è solo Eluana, ma anche la diagnosi preimpianto, le cellule staminali, la Ru-486, ecc. In questa situazione continuare a dire che i temi etici vanno lasciati alla “libertà di coscienza” accettando che parlamentari teodem continuino a ripetere gli slogan della propaganda vaticana privi di fondamento scientifico è, non solo un errore politico, ma anche mostrare debolezza all’azione di sfondamento in atto degli assetti istituzionali della nostra democrazia costituzionale.

l’Unità, 10 febbraio 2009

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