LEGGERE EMANUELE SEVERINO (2): I testi presenti nel web

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Venerdì, 18 febbraio 2011

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La sua opera è pubblicata dall’editore Adelphi

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LEGGERE EMANUELE SEVERINO (2): I testi presenti nel web

LEGGERE EMANUELE SEVERINO (3): «L’uomo è atteso dalla terra che salva».

LEGGERE EMANUELE SEVERINO (4): La struttura originaria è l’essenza del fondamento.

Alle pagine 546-553 del volume 14 – Filosofi italiani contemporanei – della Storia della filosofia Bompiani, curata da Dario Antiseri e Silvano Tagliagambe, è possibile leggere la scheda dedicata ad Emanuele Severino, tanto più preziosa in quanto scritta da lui. Dopo una pagina con vita e opere, la Tesi, seguita da un solo titolo ancora: Nichilismo e Destino. Leggiamo la Tesi:

Se fin dall’inizio la filosofia intende raggiungere la forma più radicale e innegabile di sapere, e in questa sua ricerca è destinata a fallire, l’assolutamente Innegabile appare invece già da sempre e per sempre in ognuno di “noi”, sebbene contrastato dall’isolamento della terra, ossia dalla fede che il divenire delle cose sia la fondamentale o unica terra sicura con cui l’uomo ha a che fare. L’isolamento della terra è la radice ultima del dolore e della morte; e della follia estrema: la negazione dell’Innegabile.

Nella terra isolata appare la “storia dei mortali”: il mito, la distruzione filosofica del mito, la distruzione (in cui consiste l’essenza della filosofia del nostro tempo) della tradizione filosofica, l’avvento della civiltà della tecnica, che spinge al tramonto le grandi forze della tradizione occidentale (e a maggior ragione dell’Oriente), ma che a sua volta è destinata al tramonto. La filosofia è la culla delle opere e dei pensieri dell’Occidente.

Nell’Innegabile – nel “destino della verità” – appare che ogni essente è eterno, che il sopraggiungere delle cose della terra è il comparire e lo scomparire degli eterni; che il destino è lo sfondo eternamente manifesto di ogni comparire e scomparire; che il destino (ognuno degli infiniti luoghi o cerchi in cui appare il destino) è assolutamente se stesso nella Gioia, ossia nell’Apparire della totalità degli essenti, che in ogni cerchio (in ognuno di “noi”) l’isolamento della terra è destinato a tramontare, e la terra è liberata dal dolore, dalla morte e dalla follia; che la Gloria della terra così liberata è l’inesauribile dispiegarsi della Gioia nei cerchi del destino.


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