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NEWSLETTER – 17 ottobre 2008

Da Wall Street a Main Street. La crisi si propaga e per l’opinione pubblica non sarà facile accettare l’elargizione di denaro dei contribuenti alle banche che prima della crisi realizzavano profitti enormi, mentre si rinviano le sanzioni verso i banchieri dai super-compensi. Tre proposte perché anche i cittadini europei possano trarre benefici dal piano elaborato dai governi della zona Euro. E’ un piano che va nella direzione giusta, ma molti dettagli devono ancora essere definiti.
Dopo aver paventato la chiusura delle Borse, il premier Berlusconi mette in guardia contro le OPA ostili. Ma le nostre imprese quotate sono poco contendibili. Ed erigere nuovi muri di protezione significa deprimere ulteriormente il corso delle azioni che lo stesso premier ci ha chiesto nei giorni scorsi di tenere in portafoglio.
Cos’è il capitale di una banca, come funzionano i requisiti patrimoniali minimi stabiliti da Basilea 2 e quali problemi effettivi presentano? Da lì bisogna partire per arrivare a Basilea 3. Una delle conseguenze, ma anche delle possibili cause della persistente crisi dei mercati è l’incrinatura, negli ultimi anni, del rapporto di fiducia tra banche e clienti. Le scienze cognitive e l’economia comportamentale servono a comprendere ciò che è successo e le sue ricadute.
L’ideologia domina ogni confronto pubblico sull’immigrazione. Alcuni studi recenti ci aiutano a comprendere i fattori che influenzano la nostra percezione degli “stranieri”.

Riproponiamo la lettura di un intervento del neo-premio Nobel Paul Krugman in memoria di Riccardo Faini.


300 parole
Tutta colpa degli economisti? di Marco Pagano
Chi è ostile all’ Opa? di Fausto Panunzi e Fabiano Schivardi


Audio: Tito Boeri: “Gli accordi europei per far fronte alla crisi finanziaria globale” – RTSI (Radio Svizzera)
Francesco Vella risponde ai commenti di “Salviamo i mutui e salviamo le banche”

Notizie dal sito

  • UN PIANO ANCHE PER I CITTADINI

    di Tito Boeri

    Il piano europeo per uscire dalla crisi va nella giusta direzione. Ma potrebbe incontrare l’ostilità dell’opinione pubblica, per le ingenti risorse pubbliche dirottate verso un sistema bancario che negli ultimi dieci anni ha realizzato enormi profitti. Tre proposte a vantaggio dei cittadini europei: aumentare la concorrenza nel sistema bancario per ridurre i costi e migliorare i servizi. Prevedere un programma di aiuto per famiglie in difficoltà con le rate del mutuo. E riduzioni fiscali per i redditi più bassi. Servirebbe anche a rendere la recessione meno duratura.

  • COSA MANCA NEL SALVATAGGIO EUROPEO

    di Marco Pagano

    Se sono chiare le linee generali degli interventi decisi dai governi europei per contrastare la crisi finanziaria, poco ancora si sa sui dettagli del piano. Ma si tratta di dettagli molto importanti, che vanno dai criteri per decidere in quali banche iniettare capitale alla durata dell’implicita nazionalizzazione. Inoltre il piano non affronta un punto chiave: come affrontare l’eventuale salvataggio di grandi banche sovra-nazionali. Affrontare questo punto potrebbe darci finalmente l’occasione di creare un’autorità di vigilanza per l’area dell’euro, a cui affidare la tutela della stabilità di queste banche.

  • NON FERMATE QUELLE OPA

    di Sandro Brusco e Fausto Panunzi

    La crisi finanziaria ha fatto crollare il valore delle azioni di molte società quotate in borsa. E benché quelle scalabili siano in Italia davvero poche, si cercano strumenti per rendere più difficili le offerte pubbliche di acquisto. Per esempio, rimuovendo la passivity rule, la norma che impedisce al management della società bersaglio di intraprendere azioni per ostacolare il successo dell’Opa. Ma una limitazione simile non tutela i piccoli azionisti. A trarne beneficio sono in genere i gruppi manageriali oppure gli azionisti di controllo. Regole speciali per i fondi sovrani.

  • ADDIO BASILEA 2

    di Andrea Sironi

    L’adozione di meccanismi come la ricapitalizzazione e l’assicurazione esplicita delle passività bancarie vanno salutati con favore, pur ricordando che altro non sono che trasferimenti di ricchezza dai contribuenti agli azionisti delle banche. Prima però di gettare a mare un sistema di adeguatezza patrimoniale sofisticato ed evoluto come Basilea 2, occorre valutare con attenzione se i problemi sperimentati in questi mesi non possano in realtà essere superati più agevolmente rivedendo aspetti relativamente più semplici, quali il meccanismo delle riserve e quello dei rating.

  • BANCHE, MERCATI, MA SOPRATTUTTO FIDUCIA

    di Laura Martignon , Marco Monti e Vittorio Pelligra

    Una delle conseguenze più rilevanti della crisi finanziaria è la sfiducia dei risparmiatori verso le banche. Le conseguenze che ne derivanno hanno un costo che ricade sull’intera società. Un aiuto per comprendere il fenomeno viene dalle scienze cognitive. Che ci mostrano come negli ultimi anni gli investitori si sono sentiti spiazzati dalla costante mutazione di nomi e prodotti finanziari. E ci spiegano che sarà lungo il periodo di tempo necessario alle banche per riconquistare la fiducia dei clienti.

  • IMMIGRAZIONE? NON E’ TUTTO BIANCO O NERO

    di Riccardo Puglisi

    L’immigrazione è un tema che suscita forti divergenze d’opinione. Per questo è molto usato in campagna elettorale. Alcuni studi sono utili a sfatare diversi miti: ad esempio non è detto che un forte flusso migratorio abbia ricadute su salari e occupazione della popolazione nativa. Altre ricerche aiutano a comprendere i fattori che influenzano la nostra percezione degli immigrati: dipende soprattutto da grado di istruzione, crescita del reddito e mezzi di informazione di riferimento.

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