Piccoli inizi

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Piccoli inizi

Mercoledì 14 marzo 2018

Il miglior rimedio contro il tedio è sempre un nuovo inizio. Per questo, andiamo in cerca, quando il tempo si arresta, non sempre fortunati, ché non sempre troviamo quel che serve per tornare a vedere scorrere il flusso della vita senza dolore.

Entrare in un gruppo di lettura, scoprire un grande scrittore, inaugurare un nuovo sito nel web, acquistare un Mac da 27″ e un tablet e uno smartphone performanti sono gesti inaugurali che procurano il benessere emotivo che accompagna ogni nuovo inizio. Stiamo bene per un po’, perché ci sembra che da quell’inizio possano derivare file di continuità che ci faranno stare bene ancora, durevolmente.

In realtà, si tratta sempre di piccoli inizi, destinati a non durare, a non produrre continuità.  Torna la noia, se non nella forma dolorosa che conosciamo, sicuramente con il venir meno dell’interesse per tutto ciò che ha accompagnato il gesto iniziale.

Sempre torniamo a mettere ordine nelle cose intorno a noi, a dare una nuova sistemazione ai libri della biblioteca personale, a catalogare un libro che non trovava il suo posto; a classificare, gerarchizzare le idee, articolarle in modo nuovo, a dare vita a nuove costellazioni di senso; a dare profondità al nostro sentire, dando un nome alle cose; a lasciare dappertutto tracce di noi, con la speranza che qualcuno intercetti una traccia e prenda a seguirci e prenda a parlarci, mostrando finalmente di avere qualcosa da dirci…

L’atteggiamento più produttivo, ora, è quello di chi si interroga sulle cose seguenti: a che punto è il personale processo di individuazione, dopo le perdite degli ultimi anni? è operante il lavoro di costruzione delle catene significanti che dovrebbero portare a una nuova articolazione dei ‘vissuti’ personali, in direzione di una più chiara percezione di sé e delle relazioni personali?

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Il discorso continua qui, nel nuovo sito a cui ho dato il nome aisthesis aesthetica ποιείν: al centro, ora, la nostra sensibilità, la sensibilità estetica e morale, le cose dell’arte e della letteratura e dell’etica, il fare artistico… Il discorso continua, oltre la restituzione dell’esperienza vissuta, in un nuovo approdo alla socialità aperta, alla vita politica…

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