Enseña el Cristo: a tu prójmo amarás como a ti mismo, mas nunca olvides que es otro

VI. Una mente ospitale: Ama lo Straniero come te stesso

[ A partire dall’evangelico «Ama il prossimo tuo come te stesso», qui si tenta di definire il «prossimo». Si tratta del distante, non del vicino, del parente, dell’amico. – «Che merito c’è ad amare quelli che ci amano?» – Dal riconoscimento del prossimo come altro, come distante da riconoscere in quanto tale, senza abolire la differenza, dipende la possibilità stessa di «fare comunità». – E’ in questione anche il significato dell’amore, giacché si tratta di amare il prossimo. L’amore cristiano corrisponde alla responsabilità dei laici. Leggere: MASSIMO CACCIARI, La nascita dell’individuo; FULVIO FERRARIO, Amore non vuol dire amare ]

Enseña el Cristo: a tu prójmo / amarás como a ti mismo, / mas nunca olvides que es otro. (Insegna il Cristo: amerai il tuo prossimo come te stesso, / ma non dimenticare mai che è un altro), ANTONIO MACHADO.

«Prossimo, infatti, è ciò che differisce «inesorabilmente» da noi. Prossimo è soltanto ciò che possiamo concepire come avente un proprio carattere e un proprio luogo distinti dal nostro carattere e dal luogo che noi occupiamo. L’ansia di eliminare la distanza non produce comunità, ma, all’opposto, ne dissolve la stessa idea. Può produrre comunità, invece, soltanto uno «sguardo» che custodisce l’altro nella sua distinzione, un’attenzione che lo comprenda proprio sulla base del riconoscimento della sua distanza. L’intelligenza del prossimo non consiste nell’afferrarlo, nel catturarlo, nel cercare di «identificarlo» a noi, ma nell’ospitarlo come il perfettamente distinto». (Cacciari)
L’altro è il prossimo da amare. Ma l’amore come arma, strumento e modalità conoscitiva è più che un sentimento: «amore non vuol dire amare». L’amore del prossimo consiste nel riconoscimento di una situazione critica e nella disponibilità a farsene carico. Il linguaggio non religioso chiama ciò «responsabilità». Tra etica della convinzione ed etica della responsabilità a costituire compito è ormai quest’ultima.

(da Il brusio degli angeli. Saggio etico-politico sui fondamenti del lavoro di volontariato, 10 maggio 1998)

Questa voce è stata pubblicata in Crimini di pace. Contrassegna il permalink.