Il diritto di morire (3)

Poesia

«Le droit de s’en aller» *

Italia, frammento orfico (138, XII)

Gianni D’Elia

Come venimmo a così persi tempi,
che nemmeno il morire è più concesso,
il diritto d’andarsene nei tempi,
oltre lo spazio dell’Italia ossesso?

Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro,
l’uno cosciente e schiavo della pompa,
l’altra incosciente d’un volere chiaro,
stelle comete della propria tomba…

E intorno un coro d’avvoltoi raro,
certe facce sbiancate dai livori,
il dovere di vita vaticano,
di tutti i Monsignori e Lorsignori.

Non affoghiamo nel lievito pravo
dei farisei che ci vogliono cloni,
sotto la dittatura del più bravo
a mischiare milioni e confessioni.

Nella melma del perverso italiano
tempo del Papa Re e del Caimano,
noi vediamo bruciare la cometa
della vita, che alla morte si piega,

della morte, che la vita ha già intesa,
la lunga coda della propria attesa,
se dal male la vita è stata lesa,
perché almeno la fine non sia presa.

* espresssione usata da Baudelaire, significa “il diritto di andarsene”, cioè di morire

l’Unità, 11 febbraio 2009

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