SPOSTARE LE TENDE (1): Muovere verso il mondo.

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[Post ‘in costruzione’]

I macrotemi comuni a tutti i momenti della Formazione degli Educatori in Exodus possono essere formulati così:

1  – Le attuali tendenze alla mondializzazione: i Paesi poveri e i Paesi impoveriti. Quali povertà e quali sviluppi.

2 – Il Paese dei balocchi: consumi e dipendenze. Oltre lo sballo e il culto dell’esteriorità.

3 – Le istituzioni pubbliche e private nell’era dell’a-politica. Quello che resta del sistema e le sue alternative.

4 – I Cristi delle tende. Beati i poveri.

 

Mi servirò di essi per dare forma alla questione più grande: che cosa intendere per ‘mondo’. Intanto, distinguerò tra mondializzazione e globalizzazione. La seconda è piuttosto una deriva, un processo inarrestabile di messa in comune dei mercati economici e finanziari: l’oggetto di interesse è dato dalle merci. La prima è il processo di internazionalizzazione crescente delle relazioni tra Stati e popoli, dell’interazione e dell’integrazione tra aree del mondo, della cooperazione economica… Il Glossario contenuto nel sito ufficiale dell’Unione Europea sembra confondere i due termini, in quanto scrive erroneamente: «Globalizzazione dell’economia (mondializzazione)», come se un termine fosse sinonimo dell’altro! Perfino Serge Latouche fonde i due termini, addirittura parlando di pericoli della mondializzazione. Possiamo anche assumere i processi storici segnati dalla mondializzazione della dimensione politica e sociale come fenomeni che si sono risolti progressivamente in ‘globalizzazione’: non importa se questo termine andrebbe riferito piuttosto ai mercati e solo ad essi. Resta l’interesse per l’internazionalizzazione e per la standardizzazione dei consumi, dei valori, dei comportamenti.

Fin dove spostare le tende? è la domanda che sono costretto a pormi oggi, per dire onestamente cosa io possa fare a 61 anni, dopo aver concluso la mia esperienza lavorativa (di insegnante), di fronte alla prospettiva indicata a tutti i suoi Educatori da don Antonio Mazzi (nell’Incontro di Sonico del 6 e 7 settembre 2009): realizzare il piccolo Esodo personale, ‘fermandosi’ una volta all’anno, per aderire a un’esperienza di fraternità, ma anche diventare ‘internazionali’, aderendo all’esperienza di Educatori senza frontiere, magari con un viaggio all’anno in una delle sedi lontane, sicuramente facendo propria la ‘filosofia’ dell’erranza, dell’itineranza.

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Spostare le tende: Vico 1Vico 2Don Antonio 1Don Antonio 2

Le basi dell’educabilità di un Educatore (in Exodus) sono tre: muovere verso noi stessi, verso gli altri, verso il mondo. La condizione dell’educabilità dei ragazzi dipende interamente dalla capacità di educare se stessi.

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