APPUNTI e IDEE (2): Simboli

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Venerdì, 18 febbraio 2011

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Una “ricerca dell’essere che non si risolve nello svanire” postula il risalimento a ciò che c’è di più originario in noi, comunque vorremo intenderlo.

La circostanza offerta dalla scoperta, il 3 dicembre 2010, attraverso il quotidiano “la Repubblica”, dell’opera Il libro dei simboliANGELO AQUARO, Ecco il catalogo dei simboli, che svela l’inconscio del mondo – , pubblicato dall’editore americano Taschen, mi ha suggerito l’idea di costruire un’area da riservare ai Simboli. [Alcune pagine del libro]


Il sito www.aras.org – si tratta del sito ufficiale dell’ARAS, cioè dell’ARCHIVIO PER LA RICERCA DEL SIMBOLISMO ARCHETIPO – contiene un archivio di 17.000 immagini, consultabile previa iscrizione (è a pagamento). Un esercizio utile nel tempo potrebbe essere quello di mettere a confronto le 17.000 immagini, raccolte in 80 anni di vita dell’ARAS, con le 800 figure che rappresentano i 350 soggetti contenuti ne “Il libro dei simboli”.


Sintesi della Voce SIMBOLO, curata da UMBERTO ECO – Enciclopedia Einaudi – vol.12 (1981) – pp.877-915

Indice
1. La foresta simbolica e la giungla lessicale
2. Approssimazioni ed esclusioni
2.1. Il simbolico come semiotico
2.2. Il simbolico come convenzionale-arbitrario
2.3. Il simbolico come segno retto da ratio difficilis
2.4. Il simbolico come senso indiretto e ‘figurato’
2.5. Il simbolo romantico
3. Il modo simbolico
3.1. Gli archetipi e il Sacro
3.2. Ermeneutica, decostruzione, deriva
4. Il modo simbolico ‘teologale’ (e le sue reincarnazioni)
5. Il modo simbolico nell’arte
6. Conclusioni

SINTESI

E’ ben arduo riconoscere agli usi del termine ‘simbolo’, così diversificati e spesso in contraddizione fra loro, un fondo comune, un nucleo costante sia pur molto generale di proprietà. Nel simbolo si riconosce l’idea di un rinvio che trova il proprio termine di ricongiunzione con le origini: senza un’ontologia e una metafisica del sacro (cfr. religione, sacro/profano), del divino, di qualcosa che parla da lontane profondità non direttamente attingibili (cfr. dèi, demoni, diavolo, divinazione, escatologia, mostro, sogno/visione, stregoneria) sembra difficile individuare il simbolo, caratterizzato, si potrebbe dire, da una verità che sta altrove (cfr. referenza/verità, vero/falso). A ciò si aggiunga che i campi di applicazione del simbolo e del simbolico sono vastissimi: basti pensare alla sfera d’interesse dell’antropologia simbolica (cfr. anthropos, cultura/culture, natura/cultura) e alle analisi della cultura materiale, del folclore (cfr. popolare), e più in generale dei comportamenti sociali ritualizzati, ampiamente trattati in questa Enciclopedia (si vedano gli articoli abbigliamento, abitazione, canto, cerimoniale, colore, corpo, credenze, cucina, danza, dono, enigma, escrementi, festa, feticcio, fiaba, gioco, maschera, maschile/femminile, mito/rito, oggetto, ornamento, persona, rito, scena, sensi, sessualità, totem, vita/morte). Oltre a questi usi, il termine ‘simbolo’ compare anche per indicare oggetti, comportamenti, valori che indicano il ruolo/status dei componenti di una comunità, di un gruppo, di una società e che punteggiano lo spazio economico e lo spazio sociale (cfr. merce, moneta, oro e argento; immaginazione sociale. Altri settori della cultura in cui il simbolo è presente sono connessi alla rappresentazione del mondo (cfr. astrologia, cabala, cosmologie, elementi, labirinto, macrocosmo/microcosmo), in cui il simbolico assume forme di “ricapitolazione” del conosciuto, mettendo ancora una volta in luce che dove c’è simbolo c’è accumulazione informativa (cfr. informazione), concentrazione energetica (si pensi, ad esempio, al sogno; cfr. sonno/sogno). L’attività simbolizzatrice, comunque, si esercita anzitutto nel linguaggio verbale (cfr. lingua, letteratura; e, per i meccanismi di funzionamento, cfr. analogia e metafora, immagine, metafora, retorica, scrittura, tema/motivo), ma allo stesso titolo anche nelle arti (cfr. visione), nella scienza e nel mito (cfr. mythos/logos) e non serve a nominare un mondo già conosciuto bensì a produrre le condizioni di conoscibilità di ciò che viene nominato (cfr. cognizione, conoscenza, creatività, fantastico, finzione, immaginazione). Non si può però definire simbolico tutto ciò che stimola o che è prodotto da interpretazione, né si può dire che ogni pratica testuale (cfr. testo) è simbolica; neppure, infine, si può sostenere che simbolica è tutta l’attività con cui l’uomo fa fronte alla complessità (cfr. semplice/complesso) dell’esperienza (cfr. empiria/esperienza) e la organizza in strutture provviste di contenuto ed espressione: tutto ciò non permetterebbe di distinguere il simbolo dal segno, anche se si aggiungesse che il simbolo non solo nomina l’esperienza organizzandola, ma la rende pensabile (cfr. concetto, proposizione e giudizio, soggetto/oggetto) e comunicabile (cfr. comunicazione). Lo specifico del simbolo andrà piuttosto ricercato nell’indeterminazione e insieme pluralità di riferimenti, per cui l’espressione simbolica viene correlata a una nebulosa di contenuto, assumendo un significato di ampio spettro; al contrario dell’allegoria, il simbolo lo si interpreta e reinterpreta anche incoscientemente (cfr. inconscio); esso realizza la fusione dei contrari (cfr. coppie filosofiche, opposizione/contraddizione) ed esprime l’indicibile (cfr. dicibile/indicibile) in quanto sfugge, almeno in parte, alla ragione e a ogni progetto di totalizzante razionalismo (cfr. razionale/irrazionale).

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Nel 1984 UMBERTO ECO pubblica per i tipi di Einaudi Semiotica e filosofia del linguaggio.

Nell’Introduzione Eco si esprime così: “Questo libro riorganizza una serie di cinque ‘voci’ semiotiche scritte tra il 1976 e il 1980 per l’Enciclopedia Einaudi. Quasi cinque anni tra la stesura della prima e quella dell’ultima, e molti di più dal 1976 e la data di questa Introduzione. Era inevitabile che sopravvenissero ripensamenti, approfondimenti, nuovi stimoli. Ecco perché i capitoli di questo libro, pur rispettando la struttura generale delle voci originali, hanno subito alcuni rimaneggiamenti. In particolare il secondo e il quinto hnno mutanto d’impianto, il quarto si è arricchito di nuovi paragrafi. Ma spesso il nuovo paragrafo approfondisce soltanto il discorso originale, mentre alcune modificazioni più brevi cambiano la prospettiva generale. Il tutto alla luce di altri lavori che ho pubblicato nel frattempo. Come si evince dall’indice, questo libro esamina cinque concetti che hanno dominato tutte le discussioni semiotiche: segno, significato, metafora, simbolo e codice, e riconsidera ciascuno di essi dal punto di vista storico e in riferimento al quadro teorico abbozzato nelle mie opere immediatamente precedenti, Trattato di semiotica generale (1975) e Lector in fabula (1979), non senza – credo – correzioni di tiro […]”.

Indice

Introduzione
Semiotica e filosofia del linguaggio
Dizionario versus enciclopedia
Metafora e semiosi
Il modo simbolico
La famiglia dei codici

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Linee di studio e di ricerca (in ordine di pubblicazione)

1989
aut aut. rivista bimestrale fondata da Enzo Paci, 229-230, gennaio-aprile 1989: JUNG. LA TENSIONE DEL SIMBOLO – 296 pagine

Per una valutazione critica dell’opera di C.G.Jung, di MARIO TREVI, pp.3-29
E’ la psicologia di Jung ancora una psicologia del sospetto? Il superamento epistemologico della psicologia del sospetto: la psicologia della diffidenza. Le forme del rapporto con la psicoanalisi: l’inclusione. Opposizione Complementarietà Inclusione reciproca Psicologia dell’individuazione Psicologia dell’immaginario Psicologia dell’attività simbolica Psicologia complessa

Jung e i problemi di metodo nel sapere psicologico, di UMBERTO GALIMBERTI, pp.31-45 Psiche Io penso Genealogia Fenomenologia Ermeneutica Simbolo

Jung e la psichiatria, di CONCETTO GULLOTTA, pp.47-64

Metafora e simbolo nella lettura junghiana del testo onirico. Una discussione, di MARIO TREVI, pp.65-84 La condizione metodologica junghiana La lettura metaforica del testo onirico Il testo onirico come trama narrativa di metafore in absentia Il tenore occulto Ragione della metafora L’esclusione del simbolo dalla lettura del testo onirico Il saggio del ’45 Il valore strumentale del simbolo Metafora e simbolo: una congettura conclusiva Il finito possibile.

Schelling e Jung, di PAULO BARONE, pp.85-97 Il ‘brillare’ poetico L’Ultimo del segno e il Principio del simbolo Il problema dell’origine finita e insignificabile L’individuazione senza realizzazione

Il Processo d’individuazione Riflessioni sull’ombra, di PIER ALDO ROVATTI, pp.99-110 Quattro problemi L’ombra dà corpo Etica e metafora

Nietzsche e Jung: mitografie e invenzioni del senso perduto, di ROMANO MADERA, pp.111-123

Adattamento, individuazione e collettività. Su un testo di Jung del 1916, di LUIGI ZOJA, pp.125-133 La discesa e il ritorno. Simbolo junghiano e riflessione.

Sul mito nella cultura tedesca dell’inizio Novecento, di MARIO PEZZELLA, pp.135-153 Jung e la riflessione sul mito della Bachofen-Renaissance La Madre e il mito dell’eroe La regressione e l’emergenza del simbolo L’integrazione dell’Ombra Nel regno di Amitābha.

Su Oriente e simbolo in Jung, di GIAMPIERO COMOLLI, pp.155-168 Om Simbolo Oriente Prae meis oculis Il Due nell’Uno

L’eros e la coscienza lunare, di ELENA PULCINI, pp.169-195 La funzione simbolica dell’eros L’ambivalenza del Femminile Il paradigma della trasformazione.

L’alchimia del Mysterium coniunctionis di C.G.Jung, di MICHELA PEREIRA, pp.197-217 Alchimia e psicologia analitica Interpretazioni simboliche dell’alchimia Una lettura del Mysterium coniunctionis

MATERIALI

[Da Note sullo ‘Zarathustra’ di Nietzsche] di CARL GUSTAV JUNG, pp.219-231

[Da Mysterium coniunctionis] di CARL GUSTAV JUNG, pp.233-246

Jung e la gnosi, di GILLES QUISPEL, pp.247-265 C.G.Jung e la gnosi. C.G.Jung, uno gnostico? L’interpretazione junghiana del Vangelo

CONTRIBUTI

Nota introduttiva a Hillman, pp.267-269

Una cosmologia per l’anima. Al di là dell’umanismo, di JAMES HILLMAN, pp.270-284
Cos’è che non va nel ‘Mondo’?
Kosmos-Logos
Animalizzazione
Spostare l’Universo

NOTE
Romanticismo politico? Una nuova lettura di Jung, di EDOARDO GREBLO, pp.285-294

1996

JÜRGEN HABERMAS, L’energia liberatrice della figurazione simbolica. L’eredità umanistica di Ernst Cassirer e la Biblioteca Warburg, pp.3-26 di JÜRGEN HABERMAS, Dall’impressione sensibile all’espressione simbolica, LATERZA 2009

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