CAMMINARSI DENTRO (194): Esperienze di formazione

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Domenica, 8 maggio 2011

E’ accaduto il 5 maggio a Milano, nella sede centrale di Exodus – la Cascina, in Parco Lambro -, di sentire la testimonianza viva di una giovane Educatrice che parlava di sé, dell’amicizia che era nata tra lei e un Educatore nei confronti del quale si sentiva debitrice, convinta del fatto che tra maschi e femmine l’amicizia è possibile. Il conduttore dell’esperienza di quei due giorni di formazione aveva impostato le cose in modo che non ci fossero mai ‘cadute’ teoriche: ognuno doveva riferire la personale esperienza sentimentale e basta. Lei era stata ferma e decisa, pronta a difendere un’esperienza che non voleva fosse percepita come esemplare, ma sicuramente vera. Quando, infatti, un altro Educatore difendeva un’idea sobria e severa dell’amicizia, negando nello stesso tempo che potesse nascere tra un uomo e una donna, lei serenamente aveva atteso che lui finisse di parlare, per riprendere più brevemente il discorso fatto e apportare altri argomenti in sua difesa. Intanto, si era sentita in dovere di chiarire che “non si sarebbe mai messa” con lui, come, d’altra parte, lui non si sarebbe mai messo con lei. Entrambi sono impegnati sentimentalmente. La ragione di quella sicurezza risiedeva nel fatto che lei non sentiva alcuna attrazione fisica, come non doveva sentirne lui nei suoi confronti. I toni appassionati di lei sembravano nascere da altri sentimenti, tutti chiari, puliti, disinteressati.

La questione dell’amicizia tra i due sessi è importante per tutti noi, soprattutto per gli adulti. Se l’autorevole conduttore non ha voluto che ci abbandonassimo alla teoria – e a ragione! -, tuttavia ha ricordato che c’è chi ritiene che l’amicizia stia al di sopra dell’amore; c’è chi ritiene che nell’amore ci sia talvolta qualche aspetto dell’amicizia, come l’amicizia possa avere slanci amorosi; c’è, infine, chi ritiene ancora che siano due mondi separati, che non si incontrano mai. Se tutte le esperienze hanno la loro dignità, mi è parso di sentire a volte cose poco vicine alla realtà nella restituzione dell’esperienza personale fatta dai presenti.

Le cose buone che vengono dall’esperienza altrui autorizzano a generalizzare. Almeno, mi sembra di poter dire che c’è qualcuno che è capace di vivere in spirito di amicizia con l’altro sesso. E’ un motivo di speranza.

Me ne sono andato contento di aver partecipato a un incontro così importante. Le testimonianze sono state numerose e tutte diverse l’una dall’altra. Le emozioni provate sono state forti, soprattutto quando le persone riferivano le cose più intime della loro vita. Michele, alla fine, quando si trattava di ringraziare, ha voluto ricordare suo padre, che aveva contribuito a far morire con i suoi comportamenti da tossico. Ora è un Educatore amato da tutti, ma nessuno di noi conosceva la pena che si porta nel cuore, assieme al rammarico per non aver fatto in tempo a parlare ancora con suo padre, per fargli sentire come la sua vita sia cambiata…

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